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La rabbia: cos’è e a cosa serve?

gestione della rabbia

La rabbia è un’emozione funzionale al benessere dell’organismo. Quando diventa dannosa? Quando patologica? Esiste un modo sano di esprimerla?

Cos’è questa rabbia? È una emozione che si manifesta in tutti, grandi e piccoli, e in alcuni casi porta all’attuazione manifesta(agìta), mentre, in altri è soffocata.

Capita spesso di osservare bebè che non vogliono fare o mangiare qualcosa e manifestano questo stato urlando o lanciando oggetti. Questo comportamento suggerisce che la rabbia è una delle emozioni innate, infatti si mostra fin da subito. Si tratta, dunque, di un sentimento primordiale, di base, che è determinato dall’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova. Quindi, possiamo dire che la rabbia inizialmente ha una funzione adattiva.

Successivamente, col tempo, la situazione si modifica, l’ambiente potrebbe diventare ostile, e qualcosa potrebbe esserci negata. A questo punto si manifesta la rabbia, che non sarà più adattiva, ma disadattiva perché crea malessere.

Chiaramente, numerosi sono i motivi per cui è possibile perdere la calma, per esempio quando consideriamo un’altra persona responsabile per averci procurato un danno, un fastidio; oppure, se non dovessimo trovare un responsabile diretto è possibile arrabbiarsi con se stessi, in ogni caso è sempre necessario trovare un capro espiatorio, un colpevole a quello che succede, perché serve per rivolgere la rabbia verso qualcosa o qualcuno. Spesse volte ci arrabbiamo con le persone a cui siamo più legati, come i genitori, i coniugi, in quanto proprio da loro ci aspettiamo di essere capiti e ascoltati, ma questo non si verifica sempre e, allora, la rabbia ci inonda.

La rabbia mostra un andamento sinusoidale, a volte ha dei picchi in eccesso chiamati collera, esasperazione, furore e ira, oppure in difetto, di intensità minore, e li definiamo irritazione, fastidio, impazienza. In ogni caso si tratta di una risposta emotiva intensa ma transitoria, che si protrae per brevi momenti.

Solo in casi estremi la rabbia si esprime attraverso dei comportamenti (rompendo oggetti, guidando velocemente, etc.), ma il più delle volte si manifesta verbalmente con l’alterazione del tono di voce che diventa più intensa o sibilante, stridula o minacciosa. Chiaramente, la manifestazione di rabbia è coadiuvata da una particolare mimica facciale: aggrottiamo la fronte, le sopracciglia, serriamo i denti fino a digrignare in alcuni casi. L’organismo assume una postura che gli permette di entrare in azione da un momento all’altro, di attaccare o di aggredire. Si manifestano anche variazioni fisiologiche come l’accelerazione del battito cardiaco, aumento dell’afflusso del sangue nella periferia del corpo, la maggiore tensione muscolare e iper-sudorazione. Tutto questo ci dice che il nostro corpo è pronto a difendersi contro il presunto nemico.

In linea generare si può parlare di una rabbia disadattiva, disfunzionale o patologica, quando crea sofferenza individuale, oppure compromette le relazioni sociali e spinge a compiere azioni dannose verso persone o cose o se stessi.

In altri casi, la rabbia non è una emozione negativa, infatti, da piccoli è adattiva e anche da adulti potrebbe esserlo incanalandola in attività alternative a quelle del bisogno che ci viene negato. Così facendo, aumenta il nostro benessere e non rimaniamo incastrati in questa emozione.
Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2015/02/rabbia-emozioni/